Ignacio Alonso

Nel maggio 2006 mi è stata diagnosticata la distonia focale alla mano destra. Ha avuto ripercussioni su diverse attività della vita quotidiana, come scrivere al computer o radersi, e mi ha impedito completamente di suonare il pianoforte.

Come molti dei musicisti colpiti, all'inizio mi hanno dato delle pillole e mi hanno iniettato la tossina botulinica, ma non hanno avuto grandi benefici. Dopo diversi anni ho deciso che ne avevo abbastanza dei farmaci.

Per caso ho trovato la pagina dell'Art Institute e ho deciso di iniziare il trattamento con loro. Si tratta di un trattamento duro e lungo in cui è fondamentale seguire le indicazioni del fisioterapista. Ci sono stati momenti in cui sembrava che non stessi facendo alcun progresso o in cui ero giù di morale. Questo potrebbe essere motivo di abbandono per alcuni pazienti. Nel mio caso, la perseveranza ha pagato e, quasi un anno e mezzo dopo, sono stato dimesso.

Credo che il processo di recupero debba essere visto come un'opportunità di miglioramento, non come una lotta contro una malattia. Dimenticare come si facevano le cose prima (questo è molto importante) per raggiungere l'obiettivo, che non è altro che riprendere il controllo.

Desidero ringraziare in modo particolare la mia fisioterapista Sílvia Fàbregas e il dottor Jaume Rosset per avermi aiutato a superare questo disturbo, che per un musicista è tanto duro e frustrante quanto la distonia focale.